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La festa dei 50 anni dei Girarrosti Santa Rita
Cosa accomuna Beatles, Spiderman e il pollo dei Girarrosti Santa Rita? È il 1963. Esce il primo album dei Beatles, Please please me, nasce Spiderman, Martin Luther King pronuncia il famoso discorso “I have a dream”, Gianni Morandi “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. E a Torino? La città ha in pochi anni raddoppiato la popolazione e la Fiat conta quasi centomila dipendenti in città: sotto il segno dell’auto si compie una grande trasformazione urbana, in cui i dialetti si moltiplicano e le tradizioni alimentari forestiere si sommano a quelle tipiche piemontesi.
Mezzo secolo fa. È in questo contesto che arriva in città Mario Valentini: sorpreso dalla mancanza di rosticcerie come quelle a cui era abituato nella Capitale, scommette che anche i torinesi non sapranno resistere al profumino di un bel pollo arrosto, e decide di aprire un negozietto nella popolosa piazza Santa Rita, in uno dei quartieri dove il melting pot è più vivace. Se le intenzioni di Mario erano di tornare a Roma dopo un paio d’anni, il successo dei suoi polli allo spiedo è tale da farlo rimanere definitivamente a Torino, dove con l’aiuto del figlio Achille apre un negozio dopo l’altro. Nasce così la catena di Girarrosti Santa Rita, sedici punti vendita in città e sette nella prima e seconda cintura.
Per celebrare questo anniversario, nei 23 punti vendita di Torino e Piemonte, il 5 ottobre, i polli dei Girarrosti Santa Rita sono stati venduti al prezzo simbolico di 50 centesimi di euro. Oppure a 1000 lire: chi ne ha ancora nel cassetto le ha portate e, per gioco e con un pizzico di nostalgia, le vecchie lirette son tornate ad avere l’antico potere d’acquisto. Oltre alla distribuzione dei 10.000 polli a 50 centesimi, che ha riguardato tutti i punti vendita piemontesi, il 5 ottobre i Girarrosti hanno organizzato una grande festa proprio in piazza Santa Rita, dove tutto ebbe inizio nel lontano 1963.
Nella sezione che segue troverai una selezione degli articoli in cui si è parlato dell'evento.
laStampa - 06.10.2013
Ressa e litigi per il pollo a “mille lire”
«Ma lo sa lei da quanto tempo a casa nostra non si vede un pollo arrosto? Posso dirle la data esatta: 22 maggio 2007, da quando la mia fabbrica, che faceva bottoni, ha chiuso». Gigliola Di Lorenzo, 58 anni, si stringe nel suo cardigan di lana spessa con le rose lilla. Guarda la lunga coda che la separa dal profumo intenso del pollo allo spiedo appena sfornato. Saranno in trecento. Tutti come lei, pigiati sul marciapiede, dalle sette del mattino fino alle nove di sera per portarsi a casa come una vota un pollo a «mille lire», 50 centesimi di oggi...
Un pollo a 1.000 lire, come nel 1963: così i Girarrosti Santa Rita festeggiano i 50 anni di attività a Torino. Per tutta la giornata di sabato 5 ottobre, Girarrosti Santa Rita offre 10mila polli al prezzo di allora: le vecchie mille lire di una volta, che oggi sono 50 centesimi di euro. Nei 23 punti vendita di Torino e Piemonte, per tutta la giornata di sabato i famosi polli saranno venduti al prezzo simbolico di 50 centesimi...
La storica azienda torinese Girarrosti Santa Rita celebra l’importante anniversario ricreando l’atmosfera degli Anni ‘60. Tutti a rompere i vecchi salvadanai e a cercare nel fondo dei cassetti per trovare un raro esemplare delle vecchie “mille lire”. Sabato 5 ottobre sarà infatti una giornata di festa per un marchio storico della città, tanto amato dalle famiglie torinesi: Girarrosti Santa Rita, il take away 100% made in Italy, compie 50 anni e ha pensato di festeggiare con una serie di iniziative davvero speciali...
Polli arrosto a 1000 lire per festeggiare i 50 anni dei Girarrosto Santa Rita
Nel 1963 era una piccola rosticceria in piazza Santa Rita, capace di sfornare polli arrosto in serie e conquistare gli abitanti del quartiere. Oggi quella dei Girarrosto Santa Rita è diventata una catena che comprende sedici punti vendita a Torino, sette in cintura e punta a varcare i confini locali (imminente l’apertura a Milano)...
Cosa accomuna Beatles, Spiderman e il pollo dei Girarrosti Santa Rita?
È il 1963. Esce il primo album dei Beatles, Please please me, nasce Spiderman, Martin Luther King pronuncia il famoso discorso “I have a dream”, Gianni Morandi “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. E a Torino? La città ha in pochi anni raddoppiato la popolazione e la Fiat conta quasi centomila dipendenti in città: sotto il segno dell’auto si compie una grande trasformazione urbana, in cui i dialetti si moltiplicano e le tradizioni alimentari forestiere si sommano a quelle tipiche piemontesi...
Nei 23 punti vendita di Torino e Piemonte, il 5 ottobre, i famosi polli dei Girarrosti Santa Rita saranno venduti al prezzo simbolico di 50 centesimi di euro. Oppure a 1000 lire: chi ne ha ancora nel cassetto le porti e, per gioco e con un pizzico di nostalgia, le vecchie lire torneranno ad avere l'antico potere d'acquisto...
Il Girarrosto Santa Rita spegne cinquanta candeline. E per festeggiare l'anniversario le lancette del tempo correranno all'indietro. Infatti il 5 ottobre sarà possibile compare un bel polletto arrosto al prezzo di allora: ovvero 1000 lire come nel 1963. Per chi ha ancora a casa qualche banconota con Giuseppe Verdi o con la Montessori potrà pagare con quella, altrimenti, per chi non ne ha tenuta neanche una per ricordare i tempi andati della Lira, potrà utilizzare i sostituti cinquanta centesimi di euro...
10mila polli a mille lire: l'iniziativa dei Girarrosti Santa Rita
Diecimila polli allo spiedo in vendita a sole mille lire. No, non state leggendo un annuncio di oltre dieci anni fa, ma è la simpatica iniziativa anti-crisi organizzata dal Girarrosto Santa Rita per festeggiare i suoi primi 50 anni. Un prezzo non casuale. Infatti quando la famosa polleria piemontese ha aperti i battenti nel 1963, era proprio questo il prezzo di vendita del volatile da cortile...
Crisi. Torino, ore di coda e litigi per il "Pollo a mille lire".
Pollo a "Mille lire". L'iniziativa promossa dallo storico negozio di Torino "Girarrosto Santa Rita" ha dato luogo a scene da economia di guerra. Una folla immensa si è messa pazientemente in fila sabato 5 ottobre dalle 7 del mattino alle 9 di sera per avere un pollo arrosto al prezzo di 0.50 o presentando anche le vecchie mille lire rispetto al costo normale di 7 euro e 80...
Italie: la coda per l’iPhone 5 e la coda per il pollo a mille lire.
"Questa iniziativa - afferma la famiglia Valentini, proprietaria da sempre della rosticceria - vuole celebrare con orgoglio il traguardo raggiunto in mezzo secolo. Ma condividere la gioia dell'anniversario al fianco dei cittadini e dei clienti, soprattutto in questo momento economico difficile per tante famiglie". Oltre alla distribuzione dei 10mila polli a 50 centesimi, che riguarderà tutti i punti vendita piemontesi, il 5 ottobre i Girarrosti organizzano anche una grande festa proprio in piazza Santa Rita, proprio dove tutto ebbe inizio nel lontano 1963...
Torino, 2013: 14 ore di file e risse per un pollo a “mille lire”.
La Torino che fu di fiumi di migranti, di guardaroba di cartone e serrature di spago che diventavano cemento, porte e lavori in fabbriche che, oggi, in molti cosi, non ci sono più. Alle volte ci sono ancora, ma nelle loro mura si scrive in cirillico o, se le fondamenta sono ancora piantate dove esse erano sorte, le voci sono ancora le stesse, ma fanno meno rumore, abbassano i toni per la paura che ogni giorno possa essere l’ultimo, che il prossimo taglio al personale abbia stampato il proprio nome...
La crisi in città è visibile e tangibile in ogni momento della giornata. Basta andare al mercato dove, sempre più spesso si trovano pensionati che raccolgono le foglie d’insalata da terra, ci sono poi quelli ancora più disperati che cercano dei bidoni dell’immondizia qualche residuo di cibo o qualche vestito. I cittadini non comprano, i negozi non vendono, ormai si mangia solo quello che è in offerta e, per arrivare primi, per accaparrarsi le patate a 0,35 centesimi al chilo che faranno mangiare noi e nostri figli per due giorni, ci si mette in coda, sin dalla mattina, se la pietanza che è sul piatto poi è ancora più succulenta e altamente nutrizionale si può sfiorare la rissa...
....Ed ecco un esercizio forse leggendario: un Girarrosto S. Rita. Trovandosi proprio qui, in piazza Santa Rita e di fronte all'omonimo Santuario, viene spontaneo pensare che sia il Girarrosto originale, quello dai cui lombi si sono generati tutti gli altri Girarrosti Santa Rita di Torino. In uno slancio mistico, verrebbe voglia di immaginare che l'abbia fondato la Santa in persona, per alleviare le fatiche domestiche delle donne del quartiere, a lei tanto devote. In fondo, Rita fu la protettrice delle casalinghe perché casalinga era lei stessa, detta la santa dell'impossibile...
SPAGHETTI, pollo, insalatina e una tazzina di caffè» cantava qualche anno fa Fred Bongusto. Solo che non tutti hanno tempo di comprare il pollo, spennarlo, cucinarlo come si deve. Di qui il successo dei molti «Girarrosti, che propongono polli allo spiedo fumanti anche la domenica mattina. Quella del pollo nel menù domenicale è una tradizione antica sulle tavole italiane. Affonda le sue radici in un'Italia contadina ricca di pollai e di aie ma povera di soldi: ancor oggi un pollo allo spiedo, da un chilo, costa sulle 6/7 mila lire ed è in grado di accontentare tutta la famiglia. I primi Girarrosti, sull'esempio di analoghi negozietti inglesi, furono aperti in Italia negli Anni 50. A Torino oggi se ne contano una ventina. Non solo di domenica sono affollati da un pubblico affezionato. Ci sono i padri di famiglia e le massaie con poco tempo a disposizione, ma soprattutto ci sono i sempre più numerosi «single», con poca voglia di impazzire con i fornelli. In più nei gabbiotti dei Girarrosti si trovano anche patate al forno e rolatine, che permettono di rimediare anche ad un frigo vuoto o all'improvviso arrivo di ospiti a cena. II «re» del pollo allo spiedo a Torino è Mario Valentini, romano. Il primo Girarrosto lo ha portato lui, nel '65, in un negozietto nel popoloso quartiere di Santa Rita. Allora il pollo arrosto si poteva comprare solo nelle gastronomie, lui ebbe l'idea di un gabbiotto che vendesse solo polli, con gli spiedi in bella vista ad invitare i passanti frettolosi. Fu il successo: ventidue anni dopo la catena di Valentini, che dal nome del primo «spiedo» si chiama Girarrosto Santa Rita, conta ben undici negozi sparsi per la città. «La gente, però, continua a preferire la carne di manzo. E il pollo si vende molto solo il sabato e la domenica», commenta Valentini. Negli Anni 60 alle dipendenze di Valentini lavorava, in piazza Santa Rita, umilia Sci betta. Sulle orme del principale dopo qualche anno si è messa in proprio aprendo un girarrosto in Corso Giulio Cesare. Trovare un girarrosto non è molto difficile: basta farsi guidare dall'olfatto, il profumo dei polli che sfrigolano sullo spiedo si diffonde infatti facilmente in tutta la zona dove è aperto il negozio.
Il pollo buono e genuino ha il Beccorosso Il pollo buono e genuino ha il Beccorosso Proprio nei giorni in cui dalla Thailandia arriva un nuovo allarme per l'influenza dei polli che contagia l'uomo, a Torino nasce il marchio Beccorosso che garantisce la qualità di un pollo italiano allevato con cereali.
Beccorosso significa «pollo sicuramente buono», come dice lo slogan del negozio. «Buono e sano». Ispirandosi alla medesima filosofia dei Girarrosti Santa Rita che hanno ormai una rete di oltre venti negozi a Torino e provincia e quarant'anni di attività, «Beccorosso», che della catena Santa Rita fa parte, lancia in via Po 25/L una nuova proposta per il palato: il pollo fritto, succmento piatto largamente consumato e apprezzato in tutto il mondo, ma ancora sconosciuto in diverse zone del nostro Paese.
Il girarrosto Santa Rita sull’omonima piazza è il precursore di una catena che conta oltre 20 punti vendita a Torino e in cintura. Ma il piccolo bugigattolo di fronte alla chiesa (aprì nel 1960) è rimasto lo stesso, così come la carta delle buste con il galletto giallo e rosso (oggi, per rassicurare sulla genuinità della materia prima, si spiega che i polli sono allevati all’aria aperta e con cereali). Quello che è cambiata è l’offerta che non si limita più come un tempo al solo pollo con le patate: si va dagli arancini allo stinco arrosto, dai «baci fritti», alle rolate. Il pollo di dimensioni standard si presenta gustoso e fin troppo saporito non tanto per la carne in sé quanto per la ricca farcitura di erbe, fra cui rosmarino e salvia in prima linea (il fondatore era romano). La pelle è croccante, la carne delle cosce è morbida, un po’ più secca quella del petto, ottimo il «boccone del prete».
LaStampa.it
I gustosi polli di Santa Rita
Abbiamo provato la catena Girarrosti Santa Rita a Torino.
La battuta gira da tempo. Parafrasando il grande astigiano Vittorio Alfieri: «Polli, sempre polli, fortissimamente polli». E anche se l'originale in effetti suonava un po' diverso («Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli»), potrebbe essere questo il motto della catena Girarrosti Santa Rita. Perché è vero che la scelta oggi come oggi è ampia e che volendo vi si possono trovare la rolata di tacchino e i salsicciotti di maiale, l'insalata di riso e le lenticchie in umido, i panzerotti ripieni di pomodoro e mozzarella e i bocconcini all'ascolana.
Ma il pollo allo spiedo che da sempre gira lentamente in vetrina sgocciolando sulle unte patate sottostanti sta ai Girarrosti Santarita come Vamos a la playa sta ai Righeira: è un classico. A fondare il primo negozio è stato Mario Valentini, romano giunto in città nel 1960 che decise di aprire il suo girarrosto in piazza Santa Rita con l'idea di tornarsene a casa nel giro di un paio d'anni. Dopodiché, sappiamo com'è andata. Oggi la catena dei Girarrosti Santa Rita reclamizza i suoi prodotti puntando sulla qualità dei polli, «allevati a terra con cereali». E suggerisce di consumare il pollo entro un'ora dall'acquisto, usando la busta take-away per metterlo nel forno caldo e spento qualora lo si mangi in casa. Dato che il girarrosto originale, in piazza Santa Rita, c'è ancora, sono andato lì. Ho ordinato il mio pollo con patate che mi è stato consegnato nella famosa busta, insaporito dalle erbe aromatiche. L'ho chiesto ben cotto, e così me l'han fatto. Poi, senza tornare a casa, me lo sono mangiato.
Che dire? Polli, sempre polli, fortissimamente polli.
Il pollo Santa Rita, mangiato a Santa Rita, è davvero gustoso assai. GIUSEPPE CULICCHIA
Torinosette - 20.04.2001 - pagina 41
Gastronomia (ga-stro-no-mi-a): l'arte di cucinare e preparare i cibi. Dal gr. gastronomia, comp. di gaster gastros, 'stomaco, e -nomia, -nomia'.QUANDO fanno il loro ingresso in gastronomia (qui intesa, a dispetto delle definizioni dei dizionari, come luogo fisico in cui si espongono e si vendono prodotti gastronomici altrimenti impossibili da cucinare, almeno per chi li compra), e in particolare nella loro gastronomia di fiducia, certi torinesi non mancano mai di lamentarsi: perchè per quali che siano le prelibatezze esposte, essendosi essi dimenticati di prenotare a mezzo di telefono quelle a loro necessarie, ciò che volevano non c’è più; il che nella maggior parte dei casi significa dover ripiegare su una o più alternative, a proposito delle quali pere non ci si può gloriare con gli invitati a pranzo o a cena di una manifattura cosiddetta casalinga a cura del padrone o più spesso della padrona per l'appunto di casa. Tra le gastronomie più note e frequentate in città , partendo dall'antica porta rivolta verso la Francia e cioè da piazza Statuto, non si può non citare, gastronomie degne di nota, sono notoriamente la notissima catena dei Girarrosti, e in particolare quelli di «Santa Rita», presenti praticamente dappertutto in città .
Chi non ha ritegno adora oltre ai loro polli anche le relative patate, e all'occorrenza approfitta della loro comodità.
Il pollo fritto qui - l'assaggio è avvenuto in piazza Gran Madre - si declina in bastoncini, non raggiunge il pollo arrosto ma si difende bene. Non conoscevo bene la realtà gastronomica torinese quando nel 2008 incontrai Andrew Carmelini uno degli chef più affermati sulla scena newyorkese. Oggi ha due ristoranti importanti una presenza fissa in tv, allora usciva con un libro «Urban Italian», il racconto di un viaggio attraverso il cibo di strada italiano, un itinerario in vespa che aveva fatto tappa a Torino dove era stato impressionato dal «Girarrosto Santa Rita». Ancora oggi non è difficile trovare le «Potatoes girarrosto style» nei menù dei suoi ristoranti. Il pollo fritto qui - l’assaggio è avvenuto in piazza Gran Madre - si declina in bastoncini, non raggiunge il pollo arrosto ma si difende bene. La carne è ottima: croccanti petti di pollo a volte un po’ penalizzati dal restare troppo in vetrina fino a diventare un po’ secchi e un po’ meno croccanti di quando si ha la possibilità di gustarli appena fritti. Il pollo fritto qui - l’assaggio è avvenuto in piazza Gran Madre - si declina in bastoncini, non raggiunge il pollo arrosto ma si difende bene. La carne è ottima: croccanti petti di pollo a volte un po’ penalizzati dal restare troppo in vetrina fino a diventare un po’ secchi e un po’ meno croccanti di quando si ha la possibilità di gustarli appena fritti.
LaStampa - 21.10.2005
L'Istituto Nazionale della Nutrizione ha effettuato di recente un'ampia e approfondita indagine sul valore nutrizionale della carne avicola. In confronto al passato le carni avicole contengono ancora meno grassi di prima, infatti Il petto di pollo, che già poteva vantare un contenuto di lipidi di appena 1,4 g/100 g ora ne contiene solo 0,8 grammi Il pollo migliora quindi ancora di più le proprie qualità nutrizionali, confermando di essere in assoluto tra le caini più magre e con un'ottima composizione in acidi grassi, queste carni infatti hanno mostrato la particolarità di presentare quantità di grassi insaturi superiori a quelle dei grassi saturi. Inoltre i contenuti proteici di pollo e tacchino sono decisamente alti, smentendo così il luogo comune che le riteneva carni poco nutrienti. Sempre più adatta alla dieta degli sportivi, dei ragazzi (come conferma l'alta percentuale di aminoacidi essenziali per la crescita, come lisina, arginina e istidina) e di chiunque guarda con scrupolo ai contenuti calorici dei propri pasti. Questi ottimi risultati sono ottenuti grazie ad un attento metodo di allevamento rispettoso del benessere degli animali e dell'ambiente, è la ragione per la quale le carni avicole italiane sono ormai riconosciute unanimemente come le migliori e più sicure d' Europa. Le parole d'ordine di questa evoluzione sono: allevamento a terra, alimentazione naturale (essenzialmente a base di granturco, soia, erba medica, vitamine e sali minerali) e controlli igienici e sanitari accurati e sistematici. I Girarrosti SantaRita sono da sempre scrupolosi e attenti nello scegliere le aziende avicole fornitrici: solo italiane e appartenenti al TDNA (Unione Nazionale dell'Avicoltura).
Per questo puoi portare a tavola la qualità e la leggerezza delle carni avicole italiane con la sicurezza di sempre! Le aziende avicole scelte dai Girarrosti SantaRita sono rigorosamente italiane e controllate, perchè fanno parte dell'Unione Nazionale dell'Avicoltura (UNA). Per questo puoi continuare a portare a tavola la leggerezza e la qualità delle carni avicole italiane con la sicurezza di sempre.
Da quando Eva, nel senso di Herzigova, è stata avvistata addentare un succulento kebab in via Po, lo sdoganamento è stato ufficiale. E così, in piena estate (la stagione dei gel anticellulite che troneggiano sul comodino) ha visto per la prima volta formarsi una piccola coda di fronte alla vetrina del girarrosto Santa Rita della Gran Madre. Ad attendere pazientemente sul marciapiede il proprio turno per gustare un supercalorico arancino mozzarella e prosciutto, insospettabili ed eleganti signore taglia 42, che si interrogano a voce alta se «quei fragranti bastoncini di pollo impanati non siano meno calorici del supplì». E qui, vista la zona, l’effetto crisi (con meno di cinque euro il pranzo al cartoccio si porta a casa) non c’entra. E’ moda, è voglia di socializzare, è poca voglia di mettersi a tavola almeno a pranzo, è voglia di tornare bambini/e, almeno una volta, e pazienza se è estate e la maggior parte del cibo di strada, procura qualche chilo di troppo .